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È normale nella ricerca fare sempre nuovi passi, rinnovarsi. A proposito di ciò ci sarebbe piaciuto migliorare i solari che produciamo, spinti anche dalle varie richieste che nel corso degli anni i clienti ci hanno fatto. Ci siamo posti l’obbiettivo di potenziarne il fattore di protezione solare, così da essere un po’ più interessanti a livello commerciale, visto che ormai si è abituati a parlare di SPF fino a 50 e oltre anche nei prodotti bio.
Per noi sarebbe impensabile usare dei filtri chimici, primo perché inquinano l’ambiente, secondo perché sono altrettanto fastidiosi per l’ambiente ittico (sono tra i responsabili della scomparsa delle barriere coralline ad esempio) e terzo perché possono interferire a livello ormonale e ghiandolare e poi chissà cos'altro… le “sorprese” della sintesi chimica si scoprono sempre dopo almeno 30 anni.
Noi partiamo da ciò che di buono abbiamo qui nei nostri campi. In fondo le piante sanno proteggersi dal sole e un minimo di filtro solare sono in tante a saperlo regalare.
Non c’è solo il filtro solare nei nostri prodotti, cioè quella parte che riflette o comunque gestisce la radiazione solare al posto della pelle, ma ci sono appunto altri meccanismi di protezione, come una buona idratazione (le cellule idratate sono più resistenti), le sostanze antiossidanti, quelle lenitive e antinfiammatorie che riducono e prevengono l’eritema.
Nel nostro giardino ci sono tante piante che possono affermarsi in questo senso e in realtà le abbiamo già inserite nelle nostre datate formule.
L’Aloe ad esempio oltre a essere una piante filtrante diretta degli UV, grazie agli antrachinoni è anche un ottimo idratante e lenitivo.
Poi abbiamo la nostra simpatica Viola tricolor, che stimola le acquaporine, cioè permette una buona idratazione cutanea e un'azione antisenescente, visto che stimola la produzione di acido ialuronico e i suoi flavonoidi fungono anche da filtro UV.
Potremmo andare avanti per tanto, infatti se fate caso all’Inci dei nostri prodotti, a parte l’emulsionante, la gomma di xantana e il titanio troverete solo piante, ciascuna scelta appositamente per proprietà simili a quelle che abbiamo appena incontrato e ci sono perfino i fiori di Bach per proteggersi!
A questo punto qualcuno di voi potrebbe pensare però che un po’ di filtro minerale sarebbe un aiuto sostanzioso perché, insomma vorremmo sentirci sicuri quando ci esponiamo, magari non vorremmo dover stare a badare a troppe cose in vacanza e poi non è che vogliamo spalmarci qualcosa di unto sulla pelle ogni ora.
Allora prendiamo in esame il biossido di Titanio e l’ossido di Zinco.
Il Titanio in effetti sembrerebbe sicuro, la scheda tecnica non ha particolarità che possano insospettire e poi lo mettono anche negli alimenti o nei chewingum e questo un po’ rasserena. E poi se si utilizza nelle formule il titanio micronizzato anzi, nano, non si vede nemmeno il suo antiestetico mascherone bianco sulla pelle. Bello, ma così piccolo, dove va a finire? Dicono che le nanoparticelle cambiano le proprietà rispetto alla sostanza nella sua normale forma, dicono anche che le nanoparticelle siano quelle che distruggono le barriere coralline, insomma… mica tanto bene alla fin fine. Ecco perché noi abbiamo optato per inserire nel solare Titanio la forma naturale del titanio: piuttosto ci teniamo un po’ di bianco, che in fondo ci ricorda che non siamo invincibili davanti al sol leone, ma almeno non inquiniamo.
Il Titanio sinergizza poi con l’ossido di Zinco, insomma si completano, e anche se anni fa non compariva nell’elenco del ministero per i filtri da poter inserire nei solari da qualche anno a seguito di prove, in una certa misura è consentito, fino al 25% della formula, neanche poco tutto sommato. Anche qui ci potrebbero essere dei rischi che venga assorbito o almeno una parte può essere più solubile ed andare troppo in profondità nella pelle. Però il problema viene risolto con una lavorazione che lo riveste con una sostanza (difficilmente naturale) rendendolo sicuro, comunque entro il 25%.
Anzi si dice che se anche un po’ di questo Zinco viene assorbito, male non fa, perché lo abbiamo già all’interno sotto forma di oligoelto. Però preferirei allora dello zinco organico e biodisponibile, non quello minerale, che col nostro metabolismo c’entra poco, massì, questi son solo dettagli. Avevamo iniziato a pensare che potesse essere un buon compromesso anche per noi, ma poi la scheda tecnica arriva come un pugno sui denti. Noi amiamo le piante e certamente anche gli animali e quindi leggere che è molto tossico per i pesci in modo immediato e anche nel lungo periodo ci ha paralizzati. Insomma, scartato. Abbiamo poi scoperto che anche il Ministero per l'Ambiente lo considera pericoloso.
Ci abbiamo provati amici, a offrirvi formule innovatice e più “commerciali”, ma davvero non possiamo snaturarci. Rimaniamo fedeli alle nostre formule datate e poco pratiche forse, ma sane e naturali. Noi portiamo da sempre il messaggio delle piante: quando è troppo caldo si va sotto il grande tiglio o si mette la maglietta.
La radiazione solare è una medicina e come tale va maneggiata. Non vogliamo incentivare un'esposizione esagerata e scorretta giustificandola con filtri solari tossici per l'ambiente. Che senso ha prendere abbondantemente un farmaco per poi doverci curare e difendere dal sovradosaggio?
Forse questa è una visione che non piace a tutti, ma il sole va preso con metodo, coscienza e pazienza.
Volendo possiamo cambiare la confezione dei nostri solari oppure la profumazione, magari renderli meno untuosi? Ma anche l’olio ha la sua funzione, per noi fondamentale.
Insomma, nel nostro ambito questo è il miglior compromesso uomo e natura che siamo disposti ad accettare. Le formule dei nostri solari rimangono queste. Ci vuole un po' di pazienza, ma i pesci ringraziano insieme alle barriere coralline rimaste.
Salvatore Satanassi
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