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Oggi ti presento due doni dal mondo delle Piante che regalano immediato ristoro. Da portare sempre con te, da regalare, da tenere vicini come due tesori.
Si tratta di due compagni di viaggio che pratico e vedo all’opera da tanti tanti anni, che raccolgo, preparo e consiglio: la Lavanda e il Preparato Resque (miscela di Fiori di Bach).
Li considero particolarmente speciali perché sono sempre adatti e mai fuori luogo in questa modernità stressata e piena di ansie, ormai così lontana dalla bellezza autentica, l'unica che permetta all'essere umano di sentirsi in pieno equilibrio.
Arriva verso di noi con semplicità la Lavanda, quella che alleviamo da circa trenta anni, lei, umile, generosa e ricca. Quando sono troppo carica di pesi e pensieri vado a trovarla nei nostri campi in fioritura. Osservo le api e le farfalle che se ne nutrono con pacatezza e con loro trovo pace. Si rilassa il corpo, si rasserena il mio stare al mondo. Abbiamo appena fatto le analisi di laboratorio al suo olio essenziale, così ricco di almeno 47 principi differenti (anche nella Lavanda ibrida).
Grazie alla terra che l'accoglie e la nutre dove noi pratichiamo un'agricoltura bioenergetica, questo olio essenziale ci stupisce per la presenza di componenti raffinati. Oltre che il linalolo e l’eucaliptolo, troviamo altre molecole che ci parlano dei profumi di neroli , geranio e chiodi di garofano.
Per ritrovare il nostro centro dovremmo tenerla sempre con noi, a portata di naso, sulla pelle ma soprattutto dove abitiamo, dove riposiamo, dove ci rifugiamo.
Perché:
La nostra esistenza si logora e si distrae dalla bellezza. Lavanda ci riconduce sempre e con sapienza al centro, dove abitano le cose importanti, quelle che contano davvero. Tutto il resto lo lava.
Recenti studi attestano le qualità ansiolitiche di Lavanda soprattutto se inalata mentre dormiamo. Ecco, questo è un dono grande da introdurre nella vita di ogni giorno e ogni notte nei sogni e nelle veglie di grandi e piccini.
Mentre vi annuncio il Resque, sono alla mia scrivania con di fronte la foto di Edward Bach e una sua frase di fianco “che nessuno perda la speranza di stare bene”.
Per questo Bach preparò questa composizione di cinque Fiori, una composizione per tutti, adatta a ciascuno di noi e per ogni circostanza, che ci distrae dalla nostra perfetta presenza. Le emergenze fisiche, emotive, mentali sono potenti interferenze, spunti che ci permettono di esercitare il nostro equilibrio, come dei funamboli.
Così come il funambolo si avvale di una semplice bacchetta che lo riporta al centro, cosi anche il Resque ha la stessa funzione, leggera ma indispensabile. Ho visto questo rimedio attivarsi e attivarci in velocità e simultaneità in tante occasioni diverse di urgenza ed evitare cadute di ogni tipo. Nella vita di ogni giorno incontriamo sempre più sollecitazioni che tentano di portarci fuori centratura. L'emergenza vera è davvero questa.
Il Resque, di questi tempi, è un compagno di viaggio indispensabile, una bacchetta che ci permette di ritornare sempre dove si trova il nostro equilibrio, la nostra massima espressione. Con grande fiducia affidiamoci alla cura di questi cinque fiori.
Riconoscere il trauma ed essere consapevoli di cosa si tratta. Solitamente lo affoghiamo dentro di noi, come una lacrima salata, trattenuta, che continua a diffondere malessere. Il trauma è sempre una percezione personale. Il Fiore ci aiuta a portare in superficie l’evento che ci ha traumatizzato, anche una banale caduta a cui non diamo importanza, per poter condividere con gli altri ciò che abbiamo vissuto. Il funambolo riconosce e racconta la sua paura prima di iniziare. Questo passaggio permetterà anche a noi di ritrovate l’assetto di equilibrio.
Possiamo essere reattivi di fronte a perturbazioni e imprevisti, forse fin troppo. Quando entriamo in uno stato d'allerta e di simpaticotonia, molto utile nella fase iniziale di reazione alla perturbazione, il nostro funambolo reagisce con un aumento di pressione arteriosa, per essere in grado di fronteggiare questa inaspettata “folata di vento”. Spesso però, passato l'imprevisto, rimaniamo eccitati, reattivi, in allerta: in poche parole sotto stress. Impatiens ci aiuta a tornare in stato di quiete dopo aver attivato prontamente tutte le risorse e spegne l'allarme del dolore fisico.
Nell'emergenza potremmo essere tentati di reagire con la tanatosi, come fanno molti insetti che perdono i sensi. Svenire puo' essere una reazione salvavita, per esempio se il vento è cosi forte che ci butta giù dal filo e ci fa cadere sulla rete. Potremmo rimanere svenuti sulla rete a vita, scollegati dalla nostra volontà, dal corpo. Potremmo non riuscire a tornare in campo, pur continuando a sognare la nostra vita sulla fune. Questo rimedio ci aiuta a scollegarci dal corpo, se necessario, per poi ritornare. Ci permette la vagotonia utile per riposare un attimo e riflettere, per essere poi pronti a tornare in azione.
C’è un momento di scarico che il corpo dispensa durante un'emergenza. Spesso è un atto che esce dal controllo della volontà, per esempio un urlo, un grido. Una specie di valvola che toglie la pressione. A volte la valvola si apre dopo del tempo rispetto all’accaduto. Dopo una seduta dentistica può giovare fare una corsa o dopo un litigio. Ma quanti scarichi ci concediamo davvero? Quante volte urliamo? Per educazione poche. Spesso abbiamo atti non manifesti di scarico di tante tensioni e traumi. Questi sporcano, intasano la nostra mente, i nostri nervi. Cherry plum ci accompagna alla spontaneità di queste forme fuori controllo, che sono reali processi di guarigione. La fase della valvola che esplode e si manifesta è il modo per guarire. Sarebbe molto difficile per il nostro funambolo camminare in equilibrio se portasse sul collo una mente piena di urla non emesse, di pianti trattenuti, di tremori non concessi al corpo.
Nell'emergenza pura la vita difende se stessa, raccogliendo dalla periferia del corpo l'energia vitale di alcuni centri posti lungo la colonna vertebrale. Il respiro permette questa migrazione e blocca lo scorrere della forza vitale. La paralisi che la paura infonde ha questo scopo, difendere gli organi vitali lasciando in black out quelli periferici. Passato il pericolo, sarà il respiro a riportare di nuovo vita e presenza in tutto il nostro essere. Questo fiore, nel suo rimedio attivato dal sole, coordina questa intelligenza del respiro. Mantiene il giusto ritmo tra respiro profondo e pause, quello che ci mantiene collegati al respiro dell’universo, al Prana, alla stessa energia vitale in cui siamo immersi e di cui facciamo parte. Il funambolo si muove sempre in accordo al suo respiro per mantenere l'equilibrio.
Carissimi, vorrei salutarvi ora, con questi due doni nel palmo delle mani, perché possiate farne dei tesori per voi e per le persone che amate. E, come concludeva Edward Bach: “Ringraziamo sempre il grande creatore di tutte le cose perché ha posto nei campi le piante che ci guariscono”.
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