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In embriologia una funzione è tanto più importante quanto prima si sviluppa nel feto. Se consideriamo che la funzione del tatto è tra le prime a svilupparsi, e che la pelle prende vita dallo stesso foglietto embrionale del sistema nervoso, possiamo farci un'idea dell’importanza che questo organo ha per la nostra vita e di quanto il contatto sia fondamentale per il benessere dell’essere umano.
Quando il palmo della mano si posa dolcemente sulla pelle e la accarezza, la avvolge come una piccola culla, e diventa come l’acqua, che aderisce ad ogni forma, ad ogni emozione, comunicando fusione, accoglienza, perdono. E tutti sappiamo quanto ognuno di noi abbia bisogno di sentirsi accolto per ciò che è e perdonato per quello che non riesce a essere.
Tutto quanto quello che avviene dentro di noi, ciò che proviamo, che sentiamo, che pensiamo, viene elaborato e gestito dalla nostra mente per trasformarlo in qualcosa capace di seguire le regole del ragionamento per poi poterlo esprimere con la parola e col corpo. Le emozioni di dolore, le sensazioni spiacevoli che provocano in noi disagio vengono esclusi da questa elaborazione della mente perché troppo dolorosi per essere accettati. Questo fa sì che ciò che non esprimiamo, non passi nello stato successivo di elaborazione e poi trasformazione ma rimanga lì in qualche parte di noi senza avere la possibilità di uscire fuori. Da qui spesso scaturiscono manifestazioni somatiche, di cui la pelle, soprattutto quella del viso, si fa portavoce, testimone fiera e coraggiosa di qualcosa che dentro di noi sta urlando a gran voce per uscire.
La pelle, organo di confine tra dentro e fuori, ci protegge da ciò che è fuori, ma al contempo si fa tramite di ogni nostra relazione col mondo esterno. È una vera e propria pergamena vivente, su cui prendono vita anche le nostre esperienze, belle e brutte che siano. Su di lei si accumulano le abitudini che prendiamo nel corso del tempo, segnandoci di solchi attorno alla bocca, se abbiamo riso molto, o in mezzo alle sopracciglia, se abbiamo trascorso molto tempo corrucciati e pensierosi, solo per fare alcuni esempi. La pelle vive, risponde, ci parla.
E noi come reagiamo di fronte alle manifestazioni cutanee e ai segni che appaiono sul nostro viso?
Ci giriamo dall’altra parte e corriamo ai ripari, cercando di nascondere i segni e sopprimere i sintomi, rincorrendo quegli ideali di perfezione artificiale e irraggiungibile a cui questa società dei filtri instagram e dei ritocchi photoshop ha abituati.
Se ci riflettiamo un attimo, provando a mettere a tacere l’ansia da prestazione sociale e le smanie di apparire, cosa c’è di bello in questa cultura della bellezza unica, perfetta, uguale per tutti, in questo appiattimento delle diversità, dei gusti?
Quando guardiamo le fotografie di fotografi famosi che si cimentano con i ritratti ci accorgiamo di soffermarci sui visi particolari, quelli che raccontano storie solo con lo sguardo, che dentro alle rughe, alle ombre del viso, alle macchie del tempo, hanno nascosto verità e vita vera. Abbiamo forse dimenticato che è qui che risiede la bellezza, in ciò che è naturale e autentico.
Invece che scappare da ciò che la nostra pelle ci dice, dovremmo imparare ad accarezzarla, proprio come facciamo con le cose e le persone che amiamo. La carezza induce trasformazioni anche a livello organico: dare e ricevere carezze ha lo stesso potere di certi farmaci, poiché attiva nelle cellule il processo di produzione delle endorfine e di alcuni ormoni. È come un tocco magico che sana, il dentro e, di conseguenza, anche il fuori.
Per questo Remedia ha pensato di proporre una campagna di bellessere mirata a valorizzare la nostra bellezza naturale, unica, diversa, imperfetta. Abbiamo a disposizione uno strumento straordinario per tornare in contatto con la nostra pelle, le mani, e basterà aggiungere il tocco salutare di preparati cosmetici fatti ad arte per ricucire e sanare la relazione che abbiamo instaurato con la nostra immagine, con il concetto di bellezza e con noi stessi.
Chi ci conosce sa quanta cura Remedia metta nella preparazione della sua cosmesi, sia dal punto di vista energetico che qualitativo, riempiendo i barattoli e le boccette di materie prime selezionate, coltivate, allevate e trasformate internamente. Le sostanze di sintesi, i reagenti chimici e gli altri additivi non permettono di trasmettere la vitalità originale della pianta. Per questo a Remedia scegliamo di preparare creme che non ne contengano. Nella nostra cosmesi utilizziamo solo sostanze vegetali e naturali provenienti da agricoltura bioenergetica, un’agricoltura nata in loco dall’intento di integrare i principi fondamentali dell’agricoltura biologica con l’utilizzo delle energie sottili. Raccogliamo le nostre piante a mano negli orari del calendario caldeo secondo l’antica tradizione dell’erboristeria alchemica, per suggellare tutte le qualità della pianta nel loro momento di massima espressione. Lavoriamo immediatamente ciò che raccogliamo, senza l’utilizzo di macchinari, portando dai campi a casa vostra l’integrità delle nostre piante racchiusa in un vasetto. Infine confezioniamo, etichettiamo e spediamo a mano tutto ciò che produciamo utilizzando confezioni, pacchi e imballaggi ecologici. Le etichette dei nostri prodotti sono facili e trasparenti. Contengono infatti solo nomi di piante, non serve conoscere la chimica o l’inglese per capirci qualcosa. La semplicità è la nostra forza e la vostra garanzia.
Per noi anche il “come” è importante, non solo il “cosa”. Siamo convinti che le piante possano dare il meglio attraverso i preparati solo se vengono lavorate con rispetto e amore. Ci piace che i nostri siano preparati cosmetici “vibranti”, perché solo così possono trasmettere a chi li utilizza le giuste vibrazioni energetiche e i messaggi dei fiori e delle erbe che li abitano. Per questo aggiungiamo ai nostri prodotti i rimedi floreali per dare un tocco in più alla nostra cosmesi, che, proprio per questo, diventa una cosmesi dell’anima, non solo del corpo. Grazie al floripotenziamento il messaggio delle piante arriva in maniera più diretta e chiara aumentando l’efficacia del preparato.
La nostra pelle merita il meglio, e Remedia lo sa.
Riscoprire l’arte dell’automassaggio fatto con amore è forse il primo passo per tornare in noi, per cambiare lo sguardo giudice che ci rivolgiamo ogni volta che ci osserviamo allo specchio, e per iniziare ad ascoltare i messaggi della nostra pelle invece che camuffarli sotto al trucco, alle creme chimiche che ci regalano l'illusione dell’eterna giovinezza e i filtri delle app, che ci stanno lentamente ma inesorabilmente allontanando da noi stessi, convincendoci che saremo adeguati solo quando assomiglieremo all’immagine artificiale e realistica che loro costruiscono.
Torniamo indietro, fermiamoci finché siamo in tempo. Ripartiamo dai fiori, dalla loro bellezza naturale, caduca e fragile. Dalla loro unicità incantevole. Impariamo a prenderci il tempo per massaggiare il nostro viso con prodotti sani e vibranti, che sappiano valorizzare la nostra bellezza senza mascherarne la voce. Bellessere come nuovo stile di vita, questa è la nostra proposta. Una campagna che ci ricorda che solo accarezzando ciò che siamo e ascoltando la nostra voce interiore, riusciremo ad amarci, a riconoscere le nostre bellezze, tutte quante, non solo quella che si vede al primo sguardo. Così, senza troppo sforzo, torneremo ad amarci, a farci amare, ad amare gli altri.
Ripartiamo da noi, da come ci vediamo e da come ci prendiamo cura della nostra pelle.
Bellessere: per essere, non per apparire.
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