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Le ghiandole endocrine, sebbene poco prese in considerazione nell’ambito della prevenzione, hanno un’importanza fondamentale perché producono ormoni, ovvero quei regolatori sistemici che modulano e interagiscono con l’intero sistema. Non a caso la Pnei (Psico-neuro-endocrino-immunologia) tiene conto di queste relazioni e considera la sfera endocrina connessa al benessere psichico e immunitario. Per essere più precisi però dovremmo dire che le ghiandole sono il ponte che connette psiche e corpo. Per quanto le ghiandole siano importanti, notiamo che generalmente non ci sono molti strumenti per gestirne gli equilibri, e quindi si passa direttamente dal non saper che fare a un ormone sostitutivo che può talvolta generare la regressione d’organo, come spesso avviene con la tiroide. Certamente un riequilibrio ghiandolare non si comanda a bacchetta, la loro funzione è sistemica e connessa ad altre ghiandole; il lavoro su di esse deve essere lento e costante per poterne trarre benefici, perché il sistema endocrino ha una sua inerzia.
Occorre precisare che gli ormoni sono degli informatori cellulari e che svolgono funzioni di stimolazione, di neurotrasmissione e neuromodulazione, ma non sono solo le ghiandole endocrine a produrne, per esempio anche il cervello ha una funzione endocrina e perfino le cellule immunitarie producono ormoni. Inoltre gli ormoni non agiscono singolarmente ma in modo integrato. Si dice infatti che il cortisolo sia l’ormone dello stress, quando in realtà allo stress vi è una risposta multiormonale. Anzi, per precisione, in base al tipo di stress, alla sua durata, alla capacità di gestirlo di ognuno, si attivano specifici sistemi ormonali che a loro volta possono determinare specifiche alterazioni patologiche e, sebbene sia semplificativo parlare di assi ormonali, in realtà la diffusione segue anche modalità di tipo orizzontale, oltre al concetto classico di cascata ormonale. Le ghiandole a questo punto hanno il ruolo di condurre e informare, quindi sono strumenti atti a modulare le nostre capacità con le esigenze dell’organismo, producendo neurotrasmettitori, cioè informazioni.
Allora, come possiamo prenderci cura delle nostre importanti ghiandole endocrine?
Depurandole ovviamente.
La gemmoterapia, che si basa sul processo di drenaggio, ha un’ottima azione di depurazione, in questo caso mirata a un ambito non selettivo ma inclusivo; è ottimo infatti tenere in considerazine le principali relazioni tra le ghiandole e coinvolgerle a gruppi di triadi associando i relativi gemmoderivati elettivi. Questi ultimi non sono certamente ormoni sostitutivi, ma la loro capacità depurativa affine alle ghiandole endocrine permette di rimuovere quelle scorie che rallentano la “comunicazione”: attraverso il drenaggio si permette una maggiore efficacia dei neurotrasmettitori, e quindi delle ghiandole stesse, che sono il quartier generale della comunicazione nell’organismo. Sebbene il drenaggio non sia un processo veloce, va però gradualmente a creare un’inerzia che tende al mantenimento, che è poi uno dei fondamenti dell’omeostasi.
Di seguito troviamo un elenco di ghiandole associate a elementi psichici disarmonici (lettura psicosomatica) e un drenaggio gemmoterapico da abbinarvi. Come anticipato, il drenaggio a questo livello richiede un tempo lungo, si consiglia infatti l’assunzione dei preparati per almeno 3 mesi, ma al contempo è sufficiente una posologia ridotta.
Lo Spirito del Cipresso, con il suo messaggio di essenzialità, può essere importante per accompagnare un processo di riequilibrio degli assi ormonali. Il Cipresso appare simbolicamente come “mediatore” tra cielo e terra, aspetto di mediazione che questo albero condivide con le ghiandole. Ricordiamo poi che ad esempio l’olio essenziale di Cipresso ha di fatto una sua azione a livello ormonale. Il Cipresso, con il suo messaggio volto a ricentrare e risollevare dalle situazioni mortificanti, aiuta a ristabilire gli equilibri quando vi sono eventi definiti che ci destabilizzano, come per esempio un lutto, che sappiamo bene come può influire su vari livelli.
Quando invece lo squilibrio parte da un sovraccarico, un accumulo di stress di varia natura ma non specificato, ecco che può essere lo Spirito della Quercia a dare l’input giusto per armonizzare e mediare un sistema così tanto coinvolto, trovando concretezza e ristabilendo le giuste mediazione nei vari ambiti.
Facendo riferimento alla cascata ormonale, e sapendo quanto la stimolazione di ipofisi e ipotalamo sia importante a questo riguardo, anche l’aromaterapia, che si vanta di stimolare la parte più arcaica del cervello, può contribuire a una buona stimolazione dell’equilibrio ormonale. Quindi possiamo servirci in prima battuta di quegli oli o sinergie affini alla vagotonia e al rilassamento, che corrisponde alla fase di rigenerazione a tutti i livelli, compresi gli assetti ormonali. A tal riguardo la sinergia Buona notte può essere utile se posta ogni notte nella vaschetta del radiatore della camera da letto.
Ci sono poi piante che hanno un’azione mirata su specifiche ghiandole ma noi preferiamo un approccio più dolce e aspecifico, consideriamo quindi l’aspetto sistemico delle interazioni ormonali e abbiamo a cuore l’insieme piuttosto che le sue parti.
Considerando la relazione diretta tra Chakra e ghiandole endocrine, va ricordato che la meditazione volta a creare una connessione, visualizzazione, e presenza rivolta a questi centri energetici va indirettamente ad apportare benefici anche alle relative ghiandole. Benché la scienza sia forte nel decifrare la materia è ancora indietro nel gestire ciò che non è materia. Con il potere della visualizzazione e dell’intenzione che la meditazione stimola, lavorando sui chakra, o anche direttamente sulle ghiandole, possiamo apportare con gradualità un beneficio tangibile. Come dice la fisica quantistica, “è l’osservatore che determina la realtà”.
Mentre gli ormoni sono dei mediatori tra corpo e psiche, il microbiota funge da mediatore tra noi e il mondo esterno. Rafforzare ed equilibrare il microbiota, che è il nostro mediatore con l’esterno, rafforza anche i nostri mediatori interni, quindi le nostre ghiandole endocrine. A tal proposito, partendo dal miso per esempio, possiamo rendere costante l’apporto di cibi fermentati nella nostra alimentazione, anche in funzione di un sostegno alle nostre ghiandole endocrine. Non dimentichiamoci poi che anche la vitamina C, o meglio gli alimenti che la contengono, hanno un’influenza positiva sulle ghiandole endocrine. Anche aglio e cipolla sono ottimi tonificanti per le ghiandole, purtroppo per i più schivi. Le mandorle poi, come altri alimenti contenenti magnesio, sono utili sempre a questo scopo. Insomma, rendiamo la nostra dieta più varia possibile.
Immaginandoti come un’organizzazione, percepisci che le gerarchie e le informazioni nel tuo corpo fluiscono lineari e armoniche?
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