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Sempre più persone soffrono di questa piccola deformazione dell’alluce. Seppur sia facile da tenere nascosta, è frequente il caso in cui crea disagio, dolore e inquietudine. Proviamo a vedere per quale motivo il nostro “ditone” a volte decide di allargarsi.
La valgia, detta in gergo “cipolla”, è una deformazione delle falangi dell’alluce, che non rimanendo più in asse con le ossa metatarsali, cominciano il loro percorso verso l’esterno del piede . E così, mentre l’articolazione dell’alluce va verso l’esterno, la punta dell’alluce va verso le altre dita, fino ad arrivare alla sovrapposizione del secondo dito del piede, che spesso si deforma "a martello".
Raramente questa patologia è congenita.
In presenza di alluce valgo, con il passare degli anni, la “cipolla” aumenterà di spessore, causando fortissimi disagi estetici e fisici, come dolori alle ossa, ai tendini, ai legamenti, sia del piede affetto che dell’altro piede “sano”, che cercherà di ristabilire l’equilibrio caricandosi di pesi non suoi.
Nella condizione acuta l’infiammazione si manifesta con gonfiore, rossore, dolore, limitazione della funzione dell’alluce, ed è definita “borsite”.
Ogni volta che questo liquido si riassorbe, si determina una precipitazione cristallina, che va a modificare la struttura della testa del primo metatarso, aumentando la dimensione.
Oltre alla fatica di tenere le scarpe, si hanno arrossamenti e dolore, formazione di calli (camminando male si finisce con l'insistere su altre parti del piede), ridotta mobilità dell'alluce che può trasmettersi alle altre dita. Queste, a loro volta, possono risultare schiacciate dallo spostamento dell'alluce.
Con il tempo insorgono anche forme artrosiche che riducono la mobilità.
Le possibili cause segnalate nella medicina occidentale sono:
Chi studia i fasci muscolari e tutte le correlazioni miofasciali del corpo (osteopati e fisioterapisti) sa bene che chi ha l’alluce valgo (soprattutto in entrambe gli alluci) mostra spesso un disallineamento nella postura con ginocchia convergenti (valghe appunto) e bacino in posizione di chiusura, che per le donne si riflette in sindromi premestruali accentuate o disfunzioni dell'apparato riproduttore (calore nell’utero, chiusura energetica di quest’organo). Ma è nato prima l’uovo o la gallina? La valgia o i disequilibri ginecologici? Difficile a dirsi, ma ogni persona potrà partire da questi spunti per ricostruire la propria storia e magari rivolgere i propri passi futuri sulla via dell’ascolto, della conoscenza di sé e dell’autoguarigione.
Particolare che, statisticamente, la presenza di alluce valgo sia più frequente nelle donne in rapporto 1:20, e ancor di più in quelle che soffrono di problemi intestinali, tiroidei o del ciclo.
Esistono interi lignaggi femminili con alluce valgo: bisnonna, nonna, mamma e figlia, a suggerire una certa predisposizione genetica, o forse sarebbe meglio dire Karmica? Purtroppo, questi aspetti non sono sufficientemente documentati per definire un’unica motivazione precisa. Così le cause più “scientifiche” si vanno ovviamente a fondere con gli aspetti emotivi, mentali e animici che possono far sì che un problema (a cui siamo predisposti geneticamente) insorga a 30 o ai 40, 50 o piuttosto a 60 anni.
Detto ciò, dall’osservazione di vari casi studiati nel mondo olistico è emerso che esistono due situazioni fondamentali, diverse tra loro per origine e motivazione:
L’essere umano è un meraviglioso microcosmo, quindi ogni piccolo disequilibrio influirà sull’intero sistema/corpo umano; l’alluce valgo, oltre al dolore fisico, sarà causa di cambi di equilibrio, postura, dolori alla schiena, ginocchia, anche e perfino cefalee, perché cambiando il naturali equilibrio, il sistema-corpo cercherà di adattarsi con relativi scompensi.
L’area riflessa dell’alluce valgo corrisponde alla proiezione della settima vertebra cervicale, che si differenzia dalle altre 6 perché è l’unica fissa ed è facilmente identificabile grazie all’apofisi spinosa molto sporgente.
L’alluce rappresenta, in tutto e per tutto, la responsabilità e l’immagine di sé, l’identità che la persona crea e si assume nella sua vita andando a riflettere sia l’aspetto emotivo-relazionale che lavorativo.
Il valgismo a destra sembrerebbe rappresentare, in tal senso, il peso eccessivo delle responsabilità che la persona ha assunto per un lasso di tempo continuativo.
Bisognerà bilanciare il ‘carico’ di responsabilità che la persona assume nella sua vita e indagare sul perché di un tale disequilibrio.
Frasi come “bene, adesso tutta la responsabilità dell’azienda di famiglia è sulle tue spalle” mi riportano al mito del gigante Atlante che sostiene il mondo sulle spalle… ci vogliono piedi grandi per sostenere il mondo. Senza togliere che questo senso di responsabilità ci porta inoltre ad avere spalle ricurve e testa reclinata con la settima vertebra cervicale bella sporgente.
Dal mondo olistico emergono, dalle anamnesi di pazienti con alluce valgo destro, queste correlazioni:
Quando l’alluce valgo è quello di sinistra è emersa spesso una concausa emotiva-relazionale ed è la manifestazione somatica di sovraccarico di responsabilità a livello affettivo, emozioni elaborate dall’emisfero cerebrale destro. Siccome tutte le “problematiche del cuore” non sono arginabili e controllabili dalla razionalità tendono a “debordare”, invadendo e condizionando anche la sfera razionale, e così diventerà valgo anche l’alluce di destra.
In particolare quando si tratta di donne, come anticipato, quasi sempre coinvolge l’intero filone matrilineare di cui si è a conoscenza, e spesso riguarda donne con una storia particolare:
Al contrario le persone con sovraccarichi nella sfera del razionale (alluce valgo destro) tendono a non coinvolgere la sfera emotiva-affettiva, che, anzi, potrebbe essere una fonte di compensazione e gratificazione che li aiuta a dimenticare i problemi della mente.
Da una lettura energetica le dita degli arti corrispondono ai primi cinque Chakra; in questo caso, dunque, l'alluce rappresenta il Primo Chakra che riguarda tematiche come la sicurezza nel campo del lavoro, della casa e del denaro, la sopravvivenza e il rapporto con la madre. Tutti aspetti che dovrebbero rendere la persona sicura ma che invece gli stanno causando paure che non sa gestire.
Il secondo dito del piede, che spesso diventa “ a martello”, indica invece il secondo Chakra, ovvero la sicurezza nella sessualità, nel cibo e nel permettersi di sentire le emozioni (aspetto che si collegherebbe anche al concetto dei fasci muscolari, in cui l’alluce valgo corrisponde spesso ad una “chiusura dell’utero”).
Alla fine, questo disequilibrio non permette la deambulazione, facendo dedurre che la persona affetta da alluce valgo si sta immobilizzando per la paura.
Il segreto potrebbe risiedere nelle parole “cipolla” e “valgo”.
La cipolla è un ortaggio fatto a strati, cresce lentamente fino ad essere composto da decine e decine di strati; avviene lo stesso processo ogni qualvolta noi lasciamo sedimentare un’emozione, o meglio un eccesso di emozioni.
Se la valgia è appunto legata a eccesso di preoccupazione per gli altri, per il futuro, per il lavoro, per la famiglia, per ciò che pensano gli altri, ecco che forse l’ultima affermazione ci dà lo spunto per la parola “valgo”: io valgo qualcosa? Valgo qualcosa per gli altri?
Forse queste domande “affliggono” in maggioranza le donne da anni e anni in vari ambiti della vita.
Sarà per lo stesso motivo di svalutazione che spesso appare il valgismo proprio all’arrivo della menopausa, che, nella cultura occidentale, fa vivere la donna come “finita, vecchia, inutile”?
Inoltre l’alluce è l’unico dito del piede da cui dipartono ben due meridiani energetici, ovvero Milza-Pancreas e Fegato, due meridiani legati al nutrimento, alle preoccupazioni e al coraggio di seguire la propria via e manifestare veramente chi siamo, che spesso richiede “un gran fegato!”.
L’approvazione degli altri, l’eccessiva preoccupazione per ciò che pensano rappresenta quasi sempre causa di sofferenza, dolore, tristezza, rabbia, mancanza di gioia, paura. Davvero è così importante valere agli occhi degli altri? O è più prezioso riconoscere il tuo vero valore?
L’unica soluzione offerta dalla medicina occidentale in caso di forte dolore è l’intervento chirurgico, ovvero l’asportazione della cipolla, con anche l’innesto di una piastra metallica accanto alle ossa, per evitare il suo riformarsi; la cipolla viene infatti ritenuta la causa del dolore, ma dalle statistiche risulta che il dolore continuerà a sussistere anche dopo l’intervento, a dimostrazione che la causa originaria non è stata risolta.
Se invece non si avverte più dolore potrebbe significare che la persona ha risolto le situazioni che hanno portato l’insorgenza dell’alluce valgo e allora l’operazione potrebbe anche essere la via per risolvere la questione dal punto di vista estetico e posturale.
Esistono ovviamente vie meno “incisive”, che forse non ridurranno la cipolla, ma di sicuro eviteranno il peggioramento, perché riducono il dolore e permettono di fare quel passo avanti con la nostra coscienza sul perché di tale manifestazione.
Come naturopata ho seguito persone che hanno preso l’alluce valgo come via per la conoscenza di loro stesse, come punto di partenza per esplorare la loro bellissima storia evolutiva e per cambiare rotta. A detta di alcune di loro “la valgia sembra essersi ridimensionata e non apporta più dolore”.
Vi elenco di seguito dei semplici metodi che possono essere di grande aiuto per migliorare lo stato della valgia e segnalare al corpo che lo stai ascoltando e stai lavorando per ritornare a un equilibrio più fisiologico.
Se ti accorgi che la tua valgia può essere la manifestazione di turbamenti emotivi e psicologici che si sono protratti per lungo tempo potresti provare a rispondere sinceramente ad alcune domande:
Come sempre ponetevi queste domande e lasciate che il vostro inconscio lavori per darvi la risposta opportuna alla vostra evoluzione. L’aiuto di un naturopata, esperto in floriterapia e Spirito degli Alberi, potrà darvi poi i giusti mezzi per accompagnare questo cambiamento, con i dosaggi e i tempi giusti di assimilazione dei vari rimedi.
Per ridurre la formazione della cipolla, del dolore e dell’infiammazione potreste utilizzare la crema Ippocastano, che va a stimolare la circolazione sanguigna nelle zone trattate.
La nostra miscela di gemmoderivati Enzo, inoltre, contiene gli estratti di piante che sostengono milza-pancreas e fegato. Sarebbe opportuna assumerla per almeno due mesi nel dosaggio indicato sulla confezione.
Vitis vinifera gemme aiuta a rallentare tutti i processi di deformazione delle piccole articolazioni e contribuisce a mantenere il gioco articolare.
Ribes nigrum gemme è utile per la sua azione cortison-like, attiva anche sul sistema osteo-articolare (senza controindicazioni).
Entrambi sono già contenuti nella nostra miscela Arti-Minor, che nasce proprio per comunicare con le nostre piccole articolazioni di mani e piedi, sostenerle e rinforzarle nella loro fisiologica direzione, a cui eventualmente sarebbe utile unire il gemmoderivato di Amphelopsis, rendendo la miscela ancora più completa e funzionale.
“Queste forze magnifiche dell’universo che entrano proprio nel loro corpo e lo traversano.
Tali onde sono fantastiche, provocano anche dolore,
e spesso i poeti camminano a piedi nudi per scaricarle:
sono come delle antenne, capisce?
Pensi che c’è stata una, in ospedale, che ha voluto mettermi le scarpe,
e dal quel momento io non ho più scritto.
Perché il contatto con la terra è fondamentale”.
(Alda Merini)
“Non dimenticate che la terra si diletta a sentire i vostri piedi nudi
e i venti desiderano intensamente giocare con i vostri capelli”.
(Kahlil Gibran)
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