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Ognuno sulla base della propria costituzione psico-fisica individuale viene dotato in modo speciale e peculiare dalla natura per affrontare quotidianamente stimoli stressogeni di media o breve intensità, atti a generare adattamento, da cui il famoso detto “non tutti i mali vengono per nuocere”.
Lo stress è una reazione che si manifesta quando si percepisce squilibrio tra sollecitazioni ricevute dall’esterno e risorse a disposizione all’interno. Quando il nostro equilibrio interno subisce delle alterazioni, ci manda segnali più o meno forti di allarme, quelli che noi chiamiamo “sintomi”, siano essi fisici o psichici.
Noi esseri umani siamo strutturati psico-fisicamente per sopportare e adattarci a stress di ogni genere, meglio se di breve durata. Al sopraggiungere di uno stress le nostra possibilità sono due: sviluppare resilienza o... fare resistenza. Più si è resilienti e meno durerà lo stress, più opponiamo resistenza e più lo stress acquisirà il carattere della lunga durata, divenendo causa di un “disadattamento”, che non tarderà a parlarci attraverso i segnali del nostro corpo; ed è proprio questo che studia la PNEI.
Lo stretto legame tra la mente e il corpo è di tipo bidirezionale: le emozioni e lo stress agiscono sulla salute fisica e, a sua volta, la psiche influenza l’organismo stesso. La natura equipaggia tutti noi di uno speciale network che dirige il nostro adattamento alla giungla quotidiana: modalità e tempi diversi sono dettati dalla nostra costituzione.
Spesso lo stress genera insonnia e viceversa. Cambiare deriva dal greco Kambein, cioè curvare, piegare. Cambiare permette di sviluppare più competenze, scoprire potenzialità nascoste, evolversi. In natura non vince il più forte, ma il più disposto a cambiare, cioè il più adattabile. Piegarsi e lasciarsi plasmare è segno di resilienza, ci fa vedere le cose da altri punti di vista, ci rende più flessibili e, quindi, ci fa dormire meglio. Diveniamo insonni quando siamo restii a esplorare fiduciosi il cambiamento, ad attraversare l’impedimento, restii ad accettare gli stress come serbatoi di nuova energia in potenza. Comprendere o perlomeno cominciare a riflettere su quanto siamo disposti ad attingere a questo serbatoio può dare molti spunti di indagine sulla causa della nostra insonnia.
Alcune pratiche di rilassamento potranno aiutarci a dormire bene e magari anche a fare un più consapevole e corretto uso dei nostri sogni, specie nelle notti di luna piena in cui la “caccia” può essere ancor più proficua. I migliori pensieri originano proprio dalla fase del sogno, per cui approfittiamone e prepariamoci in maniera certosina al sonno, non lasciamo nulla al caso, nemmeno l’insonnia.
La Medicina tradizionale cinese, nata in Cina 5000 anni fa, parla dell’insonnia come di un’incapacità di adattamento dell’organismo al ritmo circadiano, un ritmo composto da una parte diurna (dedicata alla veglia e quindi all’azione, di natura solare, concentrata, più lineare, decisa e maschile, detta Yang) e di una notturna (dedicata alla quiete, alla stasi, al sogno o al sonno, di natura più passiva, lunare, dilatata, detta Yin). Alcuni punti possono essere stimolati attraverso i polpastrelli delle nostre mani per trattare le più frequenti cause d’insonnia. È ciò che si chiama digitopressione.
Attraverso la stimolazione dei punti viene sollecitato il flusso dell’energia vitale a carico del meridiano, e, quindi, degli organi e delle viscere corrispondenti, ma vengono anche equilibrate le relazioni tra più organi e meridiani in comunicazione tra loro energeticamente. La stimolazione dei punti permette di liberare le tensioni e l’energia bloccata, di alleviare il dolore, se presente, di favorire il rilassamento, di stimolare le funzionalità dell’organismo ripristinando il benessere generale. Per ogni emozione la medicina cinese vede come sede un organo specifico. Per ogni organo e viscere esistono specifici meridiani, sui quali possiamo “viaggiare” grazie a mappe esistenti in commercio alla ricerca dei punti che meglio trattano i nostri eccessi o i nostri vuoti energetico-emozionali.
L’insonnia può essere causata da un eccesso, spesso causato da collera e forti tensioni emotive (chiamate Fuoco di Fegato). O può essere causata da un vuoto, che nasce solitamente da uno stato di stress pregresso e prolungato, che genera debilitazione con difficoltà di addormentamento e risveglio precoce (segno specifico di Vuoto di Sangue). A volte invece la causa è l’ agitazione notturna con frequenti risvegli e numerosi sogni. Per la logica della medicina cinese l’insonnia è sempre un eccesso di “energia in alto sulla testa” legata a un “vuoto di energia in basso”. Si verificano infatti spesso contemporaneamente insonnia (in alto) insieme ad alterate funzioni dei visceri con particolari disturbi urinari e/o intestinali (in basso).
Una delle combinazioni di punti da trattare di maggior efficacia per i più comuni disturbi del sonno è la seguente:
A volte l’insonnia si presenta accompagnata da altri sintomi specifici. In questo caso è bene individuare in quale quadro ci si riconosce per andare ad agire anche su altri punti più specifici.
Quando il punto sopra indicato viene stimolato è come se si aprissero delle porte che consentono al flusso energetico (Qi) di tornare a scorrere. Il primo effetto è la restituzione di una sensazione di calma, di serenità, che si ripercuote sul sonno notturno, ma anche sul controllo della nausea e sul mal di testa, che spesso si accompagnano ai disturbi del sonno. La stimolazione di questo punto aumenta anche l’acuità mentale e ci rende più efficienti e calmi quando stiamo per affrontare prove importanti. Abituiamoci a poco a poco a sentire le modificazioni del nostro flusso di energie.
Abhyanga è l’automassaggio che più consiglio perché i suoi effetti sul corpo sono simili a quelli ricevuti dall’Amore. Per farlo possiamo utilizzare anche un olio preriscaldato a bagnomaria, meglio se aromatizzato con oli essenziali ad azione riequilibrante, distensiva e rilassante come per esempio Lavanda, Melissa, Camomilla, Arancio. Durante la pratica possiamo vaporizzare acque aromatiche di Rosa, Salvia sclarea, Issopo i cui messaggi sono rivolti al cuore, alla visione onirica, alla protezione sottile.
Le terapie ayurvediche eseguite con olio prendono il nome di “snehana”. In sanscrito “sneha” significa amore. Così come l’esperienza di essere amato, Abhyanga può dare una profonda sensazione di stabilità e calore. La pratica quotidiana di questo automassaggio migliora il benessere e la longevità. Abituarsi a praticarlo quotidianamente è un ottimo coadiuvante nel trattamento dell’insonnia da stress.
Guarda il video esplicativo per imparare l’automassaggio Abhyanga:
A fine massaggio si consiglia una breve doccia calda, specie se si è utilizzato olio.
È ormai chiaro che stress e insonnia siano strettamente collegati. È bene quindi rimboccarsi le maniche per approntare la nostra quotidianità in modo più consono alle nostre esigenze di esseri umani, introducendo nella routine giornaliera dei rituali relax che possano aiutarci a trovare uno stato mentale ed emotivo di rilassamento e benessere. I benefici di queste buone abitudini potranno risultare meno immediati rispetto a quelli che si possono ottenere con dei preparati, ma nel lungo periodo saranno di grande aiuto.
Nei giorni di luna nuova e di luna piena possiamo integrare il rituale serale del bagno con oli essenziali, detto anche bagno aromatico.
A partire dal tramonto tutti coloro che sentono di non avere un sonno ristoratore è bene che comincino a contemplare le cosiddette pratiche di rallentamento programmato. Pratiche di lentezza, di svuotamento e decompressione, come per esempio prepararsi una tisana. Apparecchiamo un piccolo spazio dedicato alle tisane, possiamo ricavarlo dal salotto, dalla camera da letto se lo preferiamo, nel bagno a bordo vasca, sul balcone... ovunque vogliamo. Con tazze e piattini, candele, incensi, un vaso di fiori, qualche biscotto naturale e buona musica rilassante. Scegliamo con cura la tisana il cui profumo ci ispira di più, miscelando sempre:
Se ancora non le abbiamo compriamole in erboristeria e conserviamole accuratamente in barattoli di vetro, magari etichettiamoli noi a mano, in modo creativo. Sarà un vero e proprio altare di cura per il sonno!
Prima di addormentarti dedica 20 minuti di orologio a fare un bilancio della giornata, ripercorrendo in modo ordinato e il più possibile paziente le principali tappe del tuo quotidiano vissuto. Perché sia più facile farlo in modo calmo e paziente ti consiglio di ripercorrere i tuoi ricordi immaginando di accompagnare un bambino (se sei maschio, o una bambina, se sei femmina) lungo il sentiero dove incontrerai i personaggi della tua giornata e gli eventi a loro connessi. Dai loro un colore e congedati da ognuno di loro con un sorriso, specie quando è molto difficile farlo. Sorridi e parla con toni dolci con il tuo bambino, soprattutto ricordati di lui che ti tiene la mano.
Ogni volta che rivedi con lui un’esperienza difficile o triste della giornata spiegagli come ti sei sentito, ma fallo continuando a camminare, immaginando di farlo ovviamente.
Non avere paura se non sai descrivere le tue emozioni; dai loro un colore, e ricorda di spiegare al tuo bambino che domani, dopo questa notte di sonno, potrai essere di nuovo in forma per adoperarti affinché le cose vadano meglio. I bambini amano le spiegazioni e amano vivere un giorno alla volta, ricordalo. Termina la camminata sul sentiero della tua giornata visualizzando il paesaggio naturale che più ti piace; immaginalo con i colori del tramonto e preparati ad accompagnare il tuo bambino in un luogo sicuro dove possa dormire. Puoi immaginare per lui il grembo di una grande madre, le ali di una grande cicogna, piume soffici, un piccolo villaggio di amache dove dormono altri bambini… sbizzarrisciti creando per lui la stanza della buonanotte più magica e sicura che mai, attingi al potere della tua immaginazione, riscoprilo un po' per volta.
Immagina il tuo bambino che si accoccola nel suo letto speciale. Mentre conduci questa piccola meditazione tieni le tue mani sul cuore e respira in modo naturale.
Unica indicazione: inspira lentamente con il naso ed espira lentamente dalla bocca. No alle apnee... respira!
Tratto dal quaderno di frontiera "Dormo bene - Rimedi e consigli naturali per l'insonnia e i disturbi del sonno" di Hubert Bösch, Lucilla Satanassi, Rosa Massari, Salvatore Satanassi, Humusedizioni 2020
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