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Stiamo bene e in salute se respiriamo bene, piú i nostri pensieri sono positivi e calmi e meglio respiriamo, se le nostre emozioni invece ci fanno da padrone presto ci accorgeremo che sono loro a scuoterci ogni volta dal nostro stato di salute perché per prima cosa alterano il nostro respiro! La paura esaurisce i reni, la rabbia amareggia i fegato, il dolore stanca cuore e polmoni... e rimuginare ingrossa la milza! Più in noi esistono perturbazioni emozionali e più potremmo necessitare di ritornare al respiro, ogni volta, dopo ogni tempesta, per ritrovare la calma.
Si respira bene quando il cuore è libero da catene, significa che bisogna avere la forza di spezzare le catene e questo si chiama coraggio. Emettere tutta l’aria inspirata dando forma con coraggio alla propria verità. Vale la pena sperimentare questo tipo di semplice prevenzione che ci permette di esplorare al massimo la nostra libertà e la nostra capacitá...non solo polmonare ma tutto il potenziale di attingere alla vita a pieni polmoni.
Respirare bene è quindi fondamentale per mantenersi in salute, ma sorprendentemente non viene insegnato né a scuola né dai medici. L’importanza di un buon respiro non è solo legata agli aspetti ben conosciuti come fornire ossigeno al corpo ed eliminare insieme all’anidride carbonica anche una buona parte delle scorie. L’aria è la fonte principale di energia vitale, indispensabile per vivere, come sapevano già le antiche culture. Respirare bene vuol dire caricarsi di energia vitale. Il respiro corretto ha anche un’importante funzione di massaggio per gli organi del torace e dell’addome.
La respirazione è un’attività del corpo che avviene in automatico, ma può essere anche controllata volontariamente. Essendo un atto automatico in teoria non dovrebbe essere necessario imparare a farlo bene. Ma questo vale solo per l’uomo che vive nella Natura. Più l’uomo si allontana dalla Natura, più rischia che la sua respirazione si discosti da quella naturale, diventando un rischio per la salute e il benessere. Uno stile di vita non appropriato, come attività sedentarie, eccessi alimentari, ma anche emozioni forti o durature e condizionamenti inconsci possono portare a una modifica del respiro naturale. In questi casi accade che la persona inizia a utilizzare solo una parte dei polmoni per respirare.
Dividendo i polmoni in tre zone possiamo distinguere altrettanti tipi di respirazione: diaframmatica, toracica e clavicolare. La respirazione completa utilizza tutte e tre le parti. Quando invece non sono coinvolte tutte le parti, a lungo andare possono nascere dei problemi. Nella parte non (o poco) utilizzata il tessuto del polmone perde elasticità, i muscoli coinvolti si atrofizzano e così si riduce la capacità respiratoria. Inoltre viene a mancare il massaggio degli organi corrispondenti e a causa del mancato ricambio d’aria nella zona è più facile che si insedino germi e particelle.
Dalla forma del polmone vediamo che la parte bassa ha la maggior capacità respiratoria. Perciò respirare con il diaframma permette di ottenere una migliore resa respiratorio con uno sforzo minore. Inoltre vengono massaggiati dolcemente gli organi dell’addome 24 ore al giorno, contribuendo a mantenerli sani ed efficienti. Dal punto di vista psicosomatico l’armonico movimento di compressione ed espansione dell’addome favorisce il lasciare andare emozioni bloccate, permettendoci di vivere gli istinti in modo armonioso e di mettere in luce le nostre parti oscure.
Purtroppo tante persone, per un motivo o per l’altro, utilizzano poco la respirazione diaframmatica. La vita moderna spesso non permette di esprimere la parte istintiva, abbiamo paura di incontrare quello che rappresentano le viscere e, inconsciamente, evitiamo di muovere troppo il diaframma. Oppure stare seduto in modo non corretto può comprimere l’addome e così ridurre il suo movimento. Il mancato massaggio dell’intestino può avere effetti negativi sulla motilità intestinale, portando alla ritenzione delle feci. Così aumenta il volume dell’addome, fatto che riduce ancora di più la capacità respiratoria. Anche mangiare troppo riduce la possibilità di movimento del diaframma.
La respirazione toracica viene effettuata espandendo il torace. Possiamo sentire come il torace si espande quando inspiriamo. Si tratta di un movimento che rinforza e rende elastico il torace e i suoi muscoli oltre ad effettuare un leggero massaggio sul cuore. L’energia vitale viene portato nella zona del cuore, sostenendo così l’energia del cuore che è legata all’affetto, le relazioni sociali e a un armonico rapporto con il mondo esterno.
La respirazione clavicolare riguarda la parte superiore dei polmoni e coinvolge la parte alta del torace nonché le clavicole e perciò anche le spalle. Viene accompagnata da un ritmico innalzamento e abbassamento delle spalle grazie ai muscoli delle clavicole e della base del collo. Grazie alla respirazione clavicolare le spalle si mantengono toniche ed elastiche e riusciamo a portare meglio i pesi sulle spalle.
Il seguente esercizio ti mostrerà che tipo di respirazione usi:
Con una respirazione corretta il movimento della parte addominale ha una ampiezza nettamente superiore. Circa 60 % del volume del polmone viene controllato dal movimento del diaframma. Ed è spesso la parte del polmone che non viene utilizzata a sufficienza. Quando è così non si nota una grande differenza tra il movimento della pancia e quelli del torace e delle spalle.
Per comprendere l’attuale capacità respiratoria del diaframma metti le mani sempre tra l’ombelico e le costole ed espira profondamente, cerca di spingere fuori proprio l’ultima quantità di aria contraendo l’addome. Quindi trattiene il respiro finché riesci senza sforzo eccessivo e poi inspira lentamente in modo profondo. Quanta aria entra nella parte diaframmatica rispetto alle altre parti?
La respirazione completa utilizza tutte e tre le parti del polmone in rapporto al loro volume. Può essere allenata da un semplice esercizio respiratorio ed è raccomandabile eseguirlo quotidianamente, almeno per alcune volte, per mantenere la respirazione ottimale.
All’inizio è bene praticarlo stando eretti in piedi, una volta che la respirazione completa è diventata un’abitudine può essere esercitata anche comodamente seduti con la schiena eretta.
Per utilizzare bene il diaframma è importante che l’espirazione sia completa, cioè che venga espulsa tutta l’aria in modo che la pancia sembri un piatto rovesciato. Quindi facciamo lentamente una profonda inspirazione, osservando come si muovono le varie parti coinvolte nell’atto respiratorio. La prima parte che si riempie è la parte addominale, grazie all’abbassamento del diaframma. Procedendo si espande e si riempie la zona toracica, mentre la pancia rientra un pochino. Alla fine si alzano le spalle per riempire anche la parte clavicolare. Espirando, l’aria esce prima dalla parte addominale mentre il diaframma si contrae, poi dal torace che si restringe ed infine dalla zona clavicolare mentre si abbassano le spalle.
Nella vita quotidiana la completa capacità respiratoria viene utilizzata solo quando siamo sotto sforzo. Ma anche nelle situazioni che non richiedono di utilizzare al massimo la capacità respiratoria dovremmo usare la respirazione completa, cioè utilizzare tutte e tre le parti, anche se in modo ridotto.
In ogni caso è importante che si utilizzi regolarmente almeno per qualche volta al giorno tutta la capacità respiratoria. Lo possiamo fare tramite l’esercizio descritto sopra o tramite un intenso esercizio fisico.
Dicono che la saggezza e la salute di un uomo si possano valutare dal numero di albe viste. Sperimentare semplici quotidiani esercizi respiratori quando nasce il sole fará della vostra giornata un giorno speciale. Il sole al suo sorgere trasferisce una qualitá energetica all’aria che é altissima e che solo il quel preciso istante é cosí preziosa, raffinata. Osservate il sole all’alba e concentratevi su di esso con il vostro sguardo immaginando a ogni inspirazione di risucchiarlo dentro di voi, fino alla pancia, allargate il piú possibile le braccia mentre lo fate con il vostro personale ritmo, ma concentrandovi specialmente sul risucchio di energia. Fate che sia un risucchio sonoro, tipo un sibilo. Poi espirate in modo naturale e abbassate le braccia, poi di nuovo ripartite allargando le braccia e risucchiando con ancor più determinazione e convinzione la vostra alba. Fatelo almeno 15 volte, poi fate una pausa.
Se volete, ripetete un altro ciclo. Il movimento delle braccia puó essere interpretato come un volo o come un abbraccio, come preferite. Se potete, se già l’avete appresa, usate la respirazione diaframmatica, ma con il vostro ritmo e stile personale, senza troppo sforzo.
Al tramonto fate lo stesso ma invece di concentrarvi sul risucchio sottolineate di piú il rilascio dell’aria. Quindi osservate il sole tramontare, inspirate naturalmente, usando se potete la respirazione diaframmatica, e poi rilasciate l’aria soffiandola fuori dalla gola ed emettendo il suono “eeehhhhhhhh” inarcando un pacato sorriso di apprezzamento, grati al sole che ha celebrato il giorno trascorso, che ora chiede di essere lasciato andare. Se il tempo è nuvoloso gli esercizi possono comunque essere svolti, potete chiudere gli occhi ed immaginare davanti a voi un sole infuocato e raggiante, non lo vediamo ma dietro le nuvole lui comunque sará lí.
Tratto dal quaderno di frontiera "Respiro bene - Prevenire e curare in modo naturale i disturbi dell'apparato respiratorio" di Hubert Bösch, Lucilla Satanassi, Rosa Massari, Salvatore Satanassi, Humusedizioni 2020
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