Da sempre, nella storia dell’umanità, sono state compiute scelte che hanno avuto conseguenze importanti non solo nell’epoca in cui sono avvenute, ma anche in seguito. Parliamo dell’approccio “militaristico” contro i batteri.
Ma questi batteri sono davvero così cattivi? O siamo noi deboli? Conosciamoli, comprendiamo la loro funzione e il loro messaggio per trovare un approccio diverso, che non interviene sul batterio ma sul nostro terreno affinché gli agenti patogeni non possano proliferare.
I batteri sono indispensabili alla nostra vita e li troviamo ovunque, nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo, nel cibo che ingeriamo e in tutto il nostro apparato digerente abbiamo colonie di batteri che, se in giusto equilibrio, collaborano tra loro per il corretto funzionamento del nostro organismo partecipando e rendendo possibili un’infinità di reazioni, dalla corretta digestione e assimilazione dei cibi alla forza del nostro sistema immunitario.
Non c’è buono o cattivo, c’è sempre e solo il giusto equilibrio, perché a causare la malattia non sono i singoli batteri, ma il loro eccesso di numero e attività in rapporto al terreno in cui questi batteri si vengono a trovare!
Lo Streptococco è divenuto famoso perché ritenuto “responsabile” di infezioni alla gola (faringite, tonsillite, ecc.) e alla pelle.
Ma non tutti sanno che si tratta di batteri molto diffusi in natura e popolano normalmente le mucose dell'organismo (soprattutto orale, faringea, intestinale e vaginale) collaborando alle loro funzioni fisiologiche.
Alla famiglia Streptococcaceae, appartengono all'incirca una ventina di specie differenti, la più nota è lo Streptococco pyogenes, che in alcuni soggetti, i cosiddetti “portatori sani”, fa parte della normale flora batterica presente nella gola. In altri casi, invece, quando le difese immunitarie sono più basse del normale, il batterio inizia a riprodursi in maniera sregolata causando la comparsa di febbre, mal di gola, tonsille ingrossate, rossore, placche o striature bianche in gola.
Oltre allo Streptococcus pyogenes, esistono altre quattro specie piuttosto conosciute:
Già per il fatto di trovarsi sulle mucose, lo Streptococco ci fa capire che ha a che fare con uno speciale punto di passaggio: quello tra il sé e il non sé, tra interno ed esterno.
Grazie alla sua anomala proliferazione ci comunica che in una particolare zona del nostro corpo e quindi in una precisa area della nostra vita stiamo “violando” noi stessi e stiamo andando ad alterare l’intero corpo.
In relazione ai disturbi legati allo Streptococco, propongo una lettura psicosomatica, ricordando di valutare sempre la propria storia personale, magari con l’aiuto di un naturopata esperto:
L'approccio olistico non vuole ignorare il sintomo per risolvere solo le cause ma si impegna anche a supportare l’organismo per stimolare un’attività mirata nella gestione del sintomo, per evitare aggravamenti, senza fare danni e senza ignorare il messaggio di base che porta con sé.
Per i bambini sotto i 6 anni o per gli stomaci più delicati, consigliamo l’utilizzo orale delle Acque aromatiche di Menta, Origano e Tea tree, mettendone 2-3 cucchiai di acqua aromatica in un litro di acqua naturale da bere nell’arco della giornata.
In generale, per tutti le manifestazioni sopra elencate, può essere utile fare un ciclo di EchinabioCitrus che unisce il messaggio di Echinacea alle proprietà antibatteriche dell’estratto di semi di pompelmo, da abbinare all’assunzione della miscela di gemmoderivati Difese per un’azione di rinforzo sul sistema immunitario.
Essendo gli streptococchi di fondo dei batteri spazzini, quello che ci vogliono dire è che c’è da fare un po’ di pulizia dentro di noi (e forse anche fuori).
Una volta tenuto sotto controllo il sintomo è opportuno rivolgere la nostra attenzione al nostro stile di vita, all’alimentazione e soprattutto alla zona del corpo che ha manifestato questa reazione infiammatoria, per depurarla e rinforzarla.
Nel caso della pelle può venirci in aiuto la miscela di gemmoderivati Derma dove l'Olmo con la sua energia mercuriale di comunicazione e relazione sostiene la pelle, organo di comunicazione con il mondo esterno e permette una buona collaborazione con gli altri organi emuntori per favorire l'eliminazione delle tossine. Il Ribes nero facilita i processi di riparazione. Cedro, Fico e Tiglio sostengono la pelle in momenti di stress e il Rosmarino favorisce le funzioni epatiche-biliari.
Per l’intestino la miscela Intest ci aiuta a portare energia di rinnovamento, attivazione e depurazione. Facilita i processi fisiologici dell'intestino, della sua motilità e dell'evacuazione e favorisce lo sviluppo di una flora batterica equilibrata.
In tutti i casi sarebbe utile abbinare il gemmoderivato di Juglans Regia, che con il suo messaggio ci aiuta a riconoscere il nostro vero Sè senza permettere interferenze da tutto ciò che ci porta fuori strada. Juglans regia ha una funzione aspecifica nei confronti di tutti i quadri con aumento di questi batteri perché rappresenta la capacità di adattamento primario alle circostanze che, qualora determinino un rifiuto, portano poi ad una conseguente infiammazione che richiama la presenza di questi batteri.
Siamo abituati a rivolgerci al medico o ad un esperto solo quando “il danno è fatto” e correre ai ripari diventa di certo più complicato ma ricordiamo che il bello dell'approccio olistico è proprio quello di riconoscere nella biodiversità umana una serie di costituzioni ricorrenti.
A seconda degli studi del naturopata o dell’operatore olistico, queste costituzioni possono avere nomi diversi ma alla fine rimandano alle stesse macrocategorie di base.
Conoscere in anticipo la propria costituzione o per lo meno la costituzione predominante può permettere al naturopata di darci consigli e suggerimenti sullo stile di vita più adatto per mantenerci in salute, su come rinforzare i nostri “punti deboli" (organi, tessuti, articolazioni, emozioni, schemi mentali, ecc.), su quali sono i nostri campanelli d’allarme da mantenere monitorati e su come agire, appunto, in prevenzione e non in emergenza per rimanere sempre il più possibile in equilibrio, noi, i nostri amici batteri e tutto il nostro meraviglioso ecosistema.
Per un percorso di accompagnamento personalizzato al riequilibrio del proprio terreno di base è possibile rivolgersi al servizio di consulenza degli esperti naturopati di Remedia.
Lo sanno i contadini quando preparano il terreno per le coltivazioni: tanto più è fertile e in salute il terreno su cui piantano i semi, tanto più forti e sane cresceranno le piante e non ci sarà bisogno di pesticidi, battericidi, ecc..
Lo osserviamo anche noi nella quotidianità. Le mosche non vanno ovunque ma dove c’è il pattume che rilascia odori di degradazione. E così fanno microbi e batteri, si spostano dove trovano terreno “fertile” per crescere e moltiplicarsi.
Lo disse nell’800 il fisiologo francese Claude Bernard (1813-1878), che pur non negando la presenza di microrganismi potenzialmente patogeni, iniziò a studiare come costruire il terreno affinché gli agenti patogeni, pur arrivandoci, non trovino spazio per crescere.
Purtroppo però, le teorie e le ricerche di Bernard non ebbero molto seguito e la tendenza attuale è quella di attendere la comparsa del sintomo, di aspettare quando è tardi, quando il dolore che proviamo dentro attraversi emozioni, pensieri, sentimenti, relazioni, ignorandolo fino a che non si manifesta potente nel corpo che, a quel punto, attacchiamo con l’uso di antibiotici.
È ora di abbandonare questo approccio militaristico e anziché intervenire in maniera chimica e potenzialmente dannosa sulla popolazione batterica, impariamo a regolare l’ambiente con l’impiego delle piante officinali!
di Giulia Sama
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