Questi giorni mi è arrivata una notizia di quelle che hanno dell’incredibile, che sembra una di quelle bufale che ogni tanto girano su internet. In effetti aveva tutto l’aspetto di un pesce d’aprile anticipato, non solo per il contenuto che ti rifiuti di credere per il quieto vivere, ma anche per la completa assenza di questa notizia sui mass media, non solo in Italia. Sembra impossibile che non sia apparsa nessuna notizia di un fatto di tale gravità, tra l’altro non successo in Africa, ma in Austria e nella Repubblica Ceca. Siccome mi piace smascherare le bufale sono andato a cercare notizie a riguardo. Con una ricerca abbastanza generale ho trovato la notizia solo su alcuni siti di controinformazione che generalmente sono i primi a cadere nelle trappole delle bufale ben costruite. Ma siccome volevo essere sicuro ho fatte varie ricerche approfondite e cosi l’ho trovata in qualche giornale di provincia della Repubblica Ceca, dell’Austria e di altri paesi, in un’interrogazione al Parlamento Austriaco e, questo è veramente curioso, nel prestigioso giornale Financial Times, pubblicato dopo un “inspiegabile” calo del valore delle azioni della multinazionale coinvolta.
La notizia è questa: la filiale austriaca della multinazionale Baxter ha inviato campioni del virus influenzale stagionale H3N2 inquinati con il virus vivo dell’aviaria H5N1 a svariati laboratori in tutto il mondo. Il fatto è accaduto all’inizio dell’anno, ma solo a metà febbraio il laboratorio Biotest (Repubblica Ceca) si è accorto dell’inquinamento dopo la morte inspiegabile dei furetti su cui stavano facendo dei test con il materiale fornito dalla Baxter. Il virus vivo dell’aviaria non sarebbe stato soltanto capace di causare una pandemia, ma avrebbe potuto incrociarsi con il virus stagionale con cui era mescolato, unendo l’alta infettività del H3N2 con il carattere letale del H5N1.
Dopo un lungo silenzio la multinazionale ha ammesso un inquinamento accidentale. Accidenti a loro! Tuttavia sono in diversi a chiedersi se era veramente accidentale. Anche perché tutti sanno che una pandemia può svilupparsi solo se il virus dell’aviaria si combina insieme a un virus influenzale umano, perciò l’unica cosa a cui dovevano stare attenti era non mescolare i virus. I laboratori che maneggiano virus come quello dell’aviaria hanno misure e protocolli di sicurezza tali che è praticamente impossibile che “scappi” un virus. Fa pensare anche il fatto che la stessa Baxter ha ottenuto l’anno scorso dalla CE la pre-autorizzazione per il vaccino CELVAPAN che è il primo che permetterebbe in caso di pandemia di produrre un vaccino efficace in poco tempo, a differenza dei vaccini tradizionali che richiedono mesi. Naturalmente il Celvapan verrebbe autorizzato subito in caso di pandemia. Certo, in questo momento di crisi una pandemia sarebbe stata per la Baxter come la manna dal cielo!
E visto che il virus dell’aviaria in Natura non vuol incrociarsi con un virus umano, forse qualcuno voleva favorirlo. In ogni caso, che sia successo accidentalmente o intenzionalmente, il buon senso chiederebbe di ritirare la licenza a chi ha rischiato di ammazzare centinaia di milioni di persone. Ma non è successo niente, hanno solo detto di stare più attenti la prossima volta! Insomma, bisogna capirlo, i virus sono così piccoli, possono scappare a chiunque.
In realtà qualcuno che aveva un buon numero di titoli della Baxter ha saputo dell’accaduto e temendo ripercussioni pesanti se la notizia fosse trapelata o peggio se fosse successo qualcosa di grave ha cercato di vendere, perciò le quotazioni sono scese.
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