I gemmoderivati sono estratti ottenuti da gemme che a loro volta sono pura espressione del progetto di una pianta, da cui scaturisce tutto il potenziale, che si tradurrà nelle varie forme possibili: rami, foglie, fiori, frutti, radici, nuove gemme...
La gemma e gli altri tessuti in accrescimento della pianta, detti meristemi, corrispettivi vegetali delle cellule staminali, sono da considerarsi totipotenti, cioè capaci di diventare qualsiasi porzione della pianta o una nuova pianta, come del resto viene fatto nell’ambiente della micropropagazione vivaistica, attraverso cui la vita vegetale è replicabile all’infinito.
Le componenti delle gemme sono di fatto molto simili a quelle delle nostre cellule in termini proteici e, non a caso, una parte dello studio di Pol Henry, l’inventore di questo metodo, valutava proprio la modificazione proteica che questi estratti determinano sul sangue.
Le gemme, nella loro purezza e nella loro vitalità pronta a donarsi generosamente nel flusso della vita, sanno parlare alle nostre cellule, che si riattivano per prima cosa liberandosi dalle tossine, per poi gradualmente recuperare la loro omeostasi, se c’è sufficiente energia.
Nel nostro mondo le tossine imperversano a 360 gradi e la bontà dei gemmoderivati apporta numerosi benefici nei confronti delle nostre cellule e dei nostri apparati, tanto provati e obnubilati dalle infinite scorie con cui giornalmente sono costretti a misurasi.
Chiariamo una cosa: alle piante dobbiamo la vita, perché ci donano ossigeno, cibo e poi anche dei rimedi costituiti da diversi fitocomplessi e principi attivi, che tuttavia sono associabili ai cataboliti della pianta con funzioni più facilmente estremizzanti o inibenti sul nostro metabolismo. Il meristema rappresenta invece il fulcro della vita vegetale, essendone la massima espressione di vitalità.
Grazie all’incessante accrescimento e sottoforma di gemmoderivato il meristema diventa veicolo di equilibrio e omeostasi per le nostre cellule, privo di azioni dirette o inibenti, rieducando la cellula alla sua natura primigenia, come avverrebbe in un organismo giovane carico di salute e vitalità.
I gemmoderivati raccolgono il potenziale del meristema e lo rendono fruibile alle nostre cellule attraverso un'azione aspecifica data dalla natura stessa delle gemme. A questa si somma quella specifica della pianta madre, che avrà ad ogni modo una sua maggiore o minore affinità con le varie linee cellulari e con gli organi, ma anche costituzioni, diatesi e fasi omotossicologiche.
Per capirci, l’utilizzo pratico di questi preparati segue varie linee e abbiamo indicazioni specifiche per le diverse patologie. Tuttavia i gemmoderivati per la loro base aspecifica sono compatibili con varie terapie, comprese quelle farmacologiche, in cui il gemmoderivato può entrare a sostegno o semplicemente allentare gli effetti secondari da intossicazione. Questa maneggevolezza li rende molto più sicuri rispetto a una più impetuosa fitoterapia odierna, ormai ridotta a singoli principi attivi più vicini ai farmaci.
Quando si lavora con la natura l'attenzione ai particolari sembra fare la differenza. Quindi non basta creare una diluizione di gemme in una soluzione idrogliceralcolica, ma bisogna con umiltà raccogliere a mano, nella unica ora dell’unico giorno settimanale in cui archetipicamente quella pianta esprime al meglio se stessa e nel momento preciso in cui la gemma inizia ad aprirsi, per poi mettere a macerare il tutto in un solvente biologico di alcool e glicerina vegetale. Non è facile né economico far coesistere tutti questi crismi all’atto pratico, ma per noi è fondamentale.
Per rendere più chiare e fruibili le proprietà della gemme inseriamo nei gemmoderivati anche il messaggio del fiore corrispondente, massima espressione comunicativa della pianta, che traduce meglio il potenziale della gemma sul piano pratico. Il floripotenziamento, tra le altre cose, permette di ridurre ulteriormente la posologia, per cui diventa sempre più improbabile il presentarsi di effetti collaterali o interferenza sgradite con altre terapie, interferenze già di per sé molto rare quando si parla di gemmoderivati.
La malattia che doveva essere annientata dal progresso non sembra essersi risolta, semmai è mutata in nuove forme che ci parlano di un'umanità intossicata. Per esempio è ormai evidente il legame tra metalli tossici e malattie degenerative. Queste sostanze non per forza sono la causa del problema ma di fatto sono quantitativamente più presenti in questi quadri ed è evidente che come prevenzione il gemmoderivato sia fondamentale, vista la sua affinità con il buon funzionamento cellulare e la spinta alla relativa detossinazione.
Anche il sistema immunitario è fondamentalmente inquinato e agisce in modo errato, causando sempre più frequenti patologie autoimmuni. Eppure anche le allergie, che vengono considerate ad eziologia autoimmune, migliorano di tanto se per tempo si depura l’organismo. Anche in questo caso risulta evidente che l’accumulo di tossine a livello cellulare e di interstizio cellulare abbia una relazione con questo tipo di problemi.
Nonostante ciò, all’atto pratico, si ricorre a farmaci il cui bugiardino in maniera evidente ricorda che le sue componenti hanno una tossicità intrinseca che può dare tutta una serie di effetti secondari che si manifestano in modo soggettivo in relazione al tipo di costituzione e reattività personale. C’è anche il ricorrente errore di sentirsi a disagio quando un farmaco dà pesanti reazioni avverse, senza considerare che questo è sintomo di un organismo reattivo, che tenta di difendersi con forza dal tossico. Chi invece non riconosce in sé risposte sta passivamente intossicandosi a livello più profondo e silente con tendenza alla cronicità che precede forme via via più più vicine a quelle degenerative.
I gemmoderivati permettono di fare senza azione diretta o sintomatica un lavoro profondo e aspecifico che corrisponde a tenere in ordine e pulito il nostro tempio, partendo dall’elemento fondamentale che ci costituisce, cioè la cellula.
In futuro, quando l’uomo capirà che non può inquinare la terra da cui ricava il cibo e l’acqua, sarà evidente anche il grave controsenso di continuare a inquinare l’organismo per ottenerne salute.
La salute è un programma già inserito e funzionante nei nostri geni, se gli si permette di operare o la si facilita, e i gemmoderivati sono come una leggera brezza che spazza via la nebbia sulla via dell’omeostasi.
Sulla base di ciò la gemmoterapia è all’avanguardia e sarà sempre più apprezzata, soprattutto in futuro, al quale dà speranza di benessere e salute.
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