A seguire vedremo insieme alcuni aspetti emotivi che caratterizzano l’ultima fase del nostro ciclo di donne, ovvero la menopausa. Per ognuno chiederemo aiuto alla natura, alla forza delicata e discreta di fiori e alberi, per farci aiutare in questo percorso di crescita ed evoluzione.
Non voglio diventare vecchia!
“Oggi sono entrata al bar a comprare un succo di frutta perché mi sentivo molto fiacca dopo aver fatto la spesa. Era pieno di uomini che si bevevano una birra dopo il lavoro. Mi vergogno un po’ persino a scriverlo qui, ma ho notato che quando sono entrata nessuno ha alzato gli occhi per guardarmi. Lo so che è normale così, lo so. E non sono gli sguardi altrui a definire la mia bellezza di donna e potrei continuare all’infinito con queste sacrosante verità razionali. Ma il punto è che questa mancanza di conferme oggi mi ha ferita. Mi ha fatto sentire vecchia, brutta, indesiderabile. Rientrando mi sono osservata a lungo allo specchio e ho notato rughe nuove, di cui non mi ero accorta. Devo aver preso qualche kg in più nell’ultimo anno perché il mio ventre è più sporgente del solito e un po’ flaccido. Una vita di diete e ginnastica, ed eccomi qui, pronta alla vecchiaia come tutte. Pronta? A dire il vero no. Oggi ho pianto molto”.
Quali fiori e alberi ci vengono in aiuto?
La donna saggia impara a non dipendere dagli sguardi degli uomini per sapersi bella, anche se può piacerle, ma si incammina verso la libertà di amarsi, conoscersi ed esprimersi, carica del fascino di chi non desidera altro che essere ciò che è.
Questo traguardo di conquista e non di rassegnazione è facilitato da alcuni fiori i cui messaggi ci sostengono nel raggiungere questa pienezza.
Bellezza e fascino nell’età della menopausa
Si consiglia di assumere i seguenti rimedi floreali:
- Aquilegia: nutre la fiducia in noi stesse, apprezzando la bellezza interiore. Questo fiore ci fà pensare e agire in modo originale, autentico, libero dalle mode, ma solo in linea con la nostra fantasia e gusto personale.
- Mandorlo: per la paura di invecchiare e temere l’avanzare dell’età. Rafforza il corpo e lo rigenera. Aiuta ad accettare i cambiamenti fisici e a nutrire la gioia di vivere.
- Calycanthus: prendendo ad esempio la sua fioritura invernale profumatissima e sensuale, il rimedio ci porta a giocare con la vita, a provare piacere attraverso il corpo, a non abbandonare mai l’espressione erotica e a cavalcare la nostra essenza selvatica.
- Mughetto: aiuta a liberarci dalle convenzioni sociali e dall’approvazione degli altri, a esprimere la nostra vera natura con un certo senso di libertà.
- Forsizia: incita a modificare vecchie abitudini e schemi mentali e a liberarsi da dipendenze come quelle di tipo affettivo e alimentari.
- Origano: è l’elisir della grazia, favorisce la capacità di sentirsi bene nel proprio corpo e nella propria testa, in modo molto naturale, spontaneo, rassicurante, tanto da permettere anche agli altri di essere se stessi. Arrivare a essere in pace con se stessi crea grazia, e la grazia rende più bello il mondo.
- Honeysuckle: il passato è passato
Il sospiro ci tiene legate al passato, il nostro volto è rivolto a quello che abbiamo avuto e non tornerà mai più. La vita continua ma non la vediamo neppure, tutte concentrate a tenere nel presente i ricordi, gli affetti, ad accumulare cimeli. Honeysuckle rompe questo fortissimo incantesimo, porta in equilibrio la nostra linea del tempo mettendo al giusto posto le esperienze passate e lasciando che la vita ci stupisca con quelle future, ora di nuovo davanti a noi.
- Wild rose: celebrare la vita, sempre
Quando penso alla bellezza penso a lei, la Rosa di macchia o canina, per la sua spinta indomita e piena a celebrare tutte le stagioni e in ogni modo, con senso di abbondanza e grande presenza. Così il suo rimedio floreale Wild Rose ci aiuta ad alzarci dal divano, sia esso luogo fisico che metaforico della nostra esistenza, e ci spinge alla gioia dell’avventura, ai grandi attraversamenti, donandoci il piacere di essere vive anche di fronte alle piccole sfumature di questa stagione.
- Spirito dell’Olivo: uscire dalla gabbia dorata
L’Olivo, pianta soli-lunare, ci aiuta quando l’abitudine ci fa rimanere statiche e compresse. “Possibile che tutto quello che ho costruito in una vita ora non mi basti?”. Può essere. Le comodità della nostra casa, i gesti abitudinari per custodirla linda, gli accudimenti pressanti di figli e nipoti, le abitudini della famiglia... queste cose ora non nutrono più, o non completamente, la nostra esistenza. La cessazione del sanguinamento è un forte simbolo di libertà, una condizione che ci riporta a intraprendere viaggi avventurosi uscendo dalle zone di comfort. Difficilissimo lasciare le nostre belle gabbiette, soprattutto se carine e perfette agli occhi del mondo. L’Olivo, albero di mare, ci permette di sentire il richiamo dell’orizzonte infinito, di sentire un po’ la costrizione della nostra isoletta confortevole. Quindi ci spinge a issare le vele e a portare la nostra barchetta fuori dal porto sicuro, per intraprendere un viaggio di ricerca, eroico, assolutamente necessario, rivitalizzante e giustamente pericoloso. Olivo veglia sul nostro esplorare e ci aiuta anche a ritornare e a sancire una nuova alleanza con noi stesse e con la vita attorno a noi.
Tratto dal quaderno di frontiera "Sono donna - Vivere in modo naturale le stagioni della menopausa" di Lucilla Satanassi, Vera Zaccarelli, Beatrice Pacchioni, Humusedizioni 2020
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